Project Description
torricella Peligna sorge a poco meno di 1000 metri di altitudine tra le valli dei fiumi Sangro e Aventino, affacciata sulla majella ed il mare Adriatico.
Perché visitarlo:
sepolture italiche rinvenute nelle campagne circostanti, unite alla scoperta di una tomba di un guerriero con relativo corredo databile anteriormente al VI secolo a.C., fanno ipotizzare una frequentazione del territorio già nel periodo protostorico. Oggi meta soprattutto degli amanti della natura e delle escursioni in montagna, il borgo presenta anche interessanti palazzi ottocenteschi e diverse chiese di interesse storico. Ha dato i natali a personaggi illustri come Vincenzo Bellini senior, nonno dell’omonimo musicista catanese; Ettore Troilo, fondatore della gloriosa Brigata Maiella; Nicola Fante, padre del famoso scrittore John Fante al quale ogni anno è dedicato il festival letterario “Il Dio di mio padre”.
Cosa vedere:
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Chiesa parrocchiale di San Giacomo: situata al centro del paese, a ridosso della scalinata di accesso al vecchio borgo. Edificata secondo la tradizione intorno al XII secolo, l’attuale impianto è frutto dei numerosi rimaneggiamenti subiti nel corso del tempo
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Eremo di San Rinaldo: il piccolo centro di Fallascoso, frazione di Torricella Peligna (con il palazzo baronale un tempo appartenente alla famiglia Croce), custodisce la dimora di San Rinaldo eremita. La grotta del santo e l’adiacente chiesa rurale si trovano alla base di una grossa rupe, appena fuori dal centro abitato. Punteggiano il territorio una serie di fontane rurali, per lo più ottocentesche, come la Fonte di Sant’Agata, la Fontana delle Sese o la Fonte detta Flaviana
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Santuario della Madonna delle Rose: costruito nel 1550, si presenta ancora oggi nella sua veste rinascimentale, sia nell’impianto che nell’apparato decorativo. Ricordato da Gabriele d’Annunzio nelle “Novelle della Pescara”, la posizione isolata e lo splendido contesto paesaggistico ne fanno un luogo di meditazione e riposo, ancora oggi meta di pellegrinaggio
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Area Archeologica di Juvanum
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Castello di Roccascalegna : distante solo pochi chilometri, è uno dei manieri più suggestivi d’Abruzzo, immortalato anche dal regista Matteo Garrone nel film “Il racconto dei racconti”
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Pineta Comunale: intitolata al suo ideatore Antonio Porreca, oggi è diventata il simbolo del paese, meta di molti turisti che possono usufruire di aree pic-nic, percorsi per passeggiate nel verde ed attrezzati parchi gioco per bambini
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La Torre: sorge sul punto più alto del borgo vecchio conosciuto come «la piazzetta». Eretta in ricordo delle 103 vittime civili del secondo conflitto mondiale, dall’interno è possibile salire fino al vertice per ammirare un panorama meraviglioso che abbraccia il massiccio della Majella, le vallate dei fiumi Sangro e Aventino, il Monte Pallano ed il mare Adriatico
la tradizione culinaria di questa parte della provincia di Chieti vede nella pasta un alimento fondamentale, sia nella versione secca (grazie anche alla presenza di alcuni dei principali produttori mondiali), sia nella variante fresca proposta nei diversi formati come sagnette, tacconcelli, rintrocili, cavatelli o maccheroni alla chitarra, magari conditi con ragù misto di carne di manzo, maiale o agnello. Tra i formaggi, la caciotta frentana è forse la tipologia a latte vaccino intero semi stagionato più antica e diffusa sul territorio, mentre il salsicciotto frentano e la salsiccia a campanella (di carne o di fegato) rappresentano le principali specialità per quanto riguarda i salumi del Sangro Aventino, da servire con una fetta di pane realizzato con farina da grano di varietà Senatore Cappelli coltivato in montagna oppure con un pezzo di pizza scima, ovvero senza lievito. Infine, tra i dolci, i fiadoni non possono mancare sulle tavole familiari della provincia di Chieti. Si tratta di rustici a forma di ravioli preparati con un impasto di uova, olio, vino bianco e farina, con un ripieno a base di vari formaggi, principalmente quelli a pasta dura come rigatino e pecorino, uova e spezie diverse.